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La nostra storia

Un albero genealogico dai frutti generosi

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Dal 1885, una storia di famiglia che cresce come un albero genealogico, radicata nella tradizione.

Le nostre origini

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L'Angolo di Parìn non è solo un ristorante, è un luogo dove ogni cliente viene accolto come parte della nostra famiglia. La nostra missione è farvi sentire a casa, in un ambiente che unisce calore, eleganza e tradizione. Quando varcate la nostra porta, lasciatevi alle spalle la frenesia della città e immergetevi in un'atmosfera intima, raffinata e rilassante, perfetta per ogni tipo di occasione.

L'attenzione al dettaglio si riflette in ogni angolo del nostro ristorante: dall'arredamento accogliente e curato, che celebra le radici storiche del Piemonte, ai piccoli gesti del nostro personale, sempre pronto a soddisfare ogni vostra esigenza con un sorriso. Ogni tavolo è pensato per offrirvi la privacy e la tranquillità necessarie per godervi appieno ogni momento della vostra esperienza culinaria.

Siamo convinti che un'esperienza gastronomica non si limiti solo al piacere del palato, ma debba coinvolgere tutti i sensi. Per questo, oltre a un servizio impeccabile, cerchiamo di creare un’atmosfera che stimoli il vostro benessere, dove il tempo sembra fermarsi e ogni dettaglio contribuisce a farvi sentire coccolati. Che si tratti di una cena romantica, un pranzo di lavoro o una riunione di famiglia, L'Angolo di Parìn è il luogo ideale dove ritrovare il piacere della convivialità, lontano dal caos quotidiano.

La nostra accoglienza è pensata per ogni momento: un'ospitalità calorosa che vi farà tornare, perché qui, da noi, ogni visita è un’esperienza che vorrete ripetere.

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Accoglienza e Atmosfera

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La storia del nostro ristorante e, quindi, della nostra famiglia, ha origini in un periodo storico che vide grandi santi sociali torinesi e piemontesi dell’Ottocento, legati tra loro da un doppio filo. Figure di spicco dell’apostolato sociale, rivolto soprattutto all’educazione della gioventù disagiata del periodo.

Parìn, al secolo Suppo Giovanni Eugenio, di Rubiana, fu uno di questi fortunati giovani, che ebbe come figura di riferimento San Giovanni Bosco, che gli fornì attraverso le sue Opere sociali, formazione   e amicizia, consolidando poi, un rapporto che gli permise di restare al suo fianco nel suo santo percorso di vita.  Forte di questa incredibile esperienza e dei suoi insegnamenti, Parìn , esercitò’ la sua professione di commis di sala, prima e “cusiné” poi. Questa passione fu tramandata ad una dei suoi cinque nipoti, rimasti orfani piccolissimi, per i quali, Parìn, fu quel padre che Dio aveva voluto chiamare a sé. Tale nipote, Maria, era la mamma di Massimo Bonavero, grande cuoca nonchè pastaia di professione in Via Ormea, proprio di fianco a quel locale dove, da anni esiste il nostro ristorante. Massimo, inziò il suo percorso professionale, prima come aiuto della mamma, poi nel 1981, come gastronomo, già allievo di Musso Giovanni della celebre Florida di Via Garibaldi; e Chef Patron del suo locale in Liberty, in Via Bernardino Galliari 29, a Torino

Una vita, la sua, e quella di sua moglie Luisa, dedicata alla cucina piemontese autoctona, di ispirazione valsusina, poiché le tracce famigliari erano comunque montane, così le materie prime in gran parte utilizzate.  Furono 44 anni di lavoro supportati da una passione radicata nel loro DNA, alla continua ricerca di piatti e ricette evocate dalla memoria e dall’esperienza dei suoi cari.

Tale “chiamata” alla cucina, non ha tradito l’ultima generazione, così Guenda Bonavero, figlia di Massimo, nipote di Maria, pronipote di Suppo Giovanni Eugenio, detto Parìn, ha assunto, con il marito Marco, il compito generazionale, garantendo, così, la prosecuzione   della tradizione, nel solco di quell’insegnamenti che non hanno mai tradito i suoi frutti.

Guenda, oggi 34enne, fece il suo ingresso nel locale a soli 14 giorni, in una culla posizionata dietro al bancone. Così si allevavano i figli, un tempo, assorbendo latte e profumi di cucina. Psicologa del lavoro, specializzata in analisi e gestione delle relazioni nei gruppi di lavoro, ha saputo coniugare tali esperienze con il team che ora dirige. La volontà determinata di Guenda ha contagiato anche suo marito, Marco. Dal loro matrimonio sono nati due bimbi ancora piccoli, a cui non mancherà l’esempio e... chissà, forse il “seme cusinoiro” nel DNA!

LA TRADIZIONE CONTINUA.

La nostra
filosofia

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