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Ravioli del Plin vs Agnolotti Le Differenze Fondamentali nella Cucina Piemontese

  • Immagine del redattore: STEEME COMUNICATION snc
    STEEME COMUNICATION snc
  • 17 nov
  • Tempo di lettura: 4 min

La cucina piemontese è ricca di tradizioni culinarie che raccontano la storia e la cultura di questa regione italiana. Tra i suoi piatti più iconici, i ravioli del plin e gli agnolotti occupano un posto speciale. Entrambi sono tipi di pasta ripiena, ma presentano caratteristiche uniche che li distinguono nettamente. Scoprire le differenze tra questi due pilastri della tradizione piemontese significa immergersi in un viaggio di sapori, tecniche e usanze locali.


Vista ravvicinata di ravioli del plin su un piatto rustico
Ravioli del plin serviti su un piatto tradizionale piemontese

Origini e Storia


La storia dei ravioli del plin e degli agnolotti è profondamente radicata nelle campagne piemontesi, dove ogni famiglia ha la sua ricetta tramandata da generazioni.


  • Ravioli del Plin: Il termine "plin" significa "pizzicotto" in dialetto piemontese, riferendosi al modo in cui la pasta viene pizzicata per chiudere il ripieno. Questa pasta nasce nelle zone di Langhe e Roero, aree famose per la loro tradizione contadina e per l’uso di ingredienti semplici ma di qualità. I ravioli del plin sono piccoli, sottili e delicati, pensati per esaltare il ripieno senza sovrastarlo.


  • Agnolotti: Gli agnolotti provengono dalla zona di Monferrato e Alessandria. La loro forma è più grande rispetto ai ravioli del plin e la chiusura è più ampia, con una piega che ricorda una mezzaluna. Tradizionalmente, gli agnolotti venivano preparati con avanzi di carne arrosto o brasato, un modo per non sprecare nulla in cucina.


Differenze nella Forma e Dimensione


La prima differenza evidente tra i due tipi di pasta è la forma.


  • Ravioli del Plin: Sono molto piccoli, quasi mignon, con una forma quadrata o rettangolare. Il pizzicotto centrale è il segno distintivo, che li rende unici e facilmente riconoscibili.


  • Agnolotti: Hanno una forma più grande e arrotondata, simile a una mezzaluna o a un piccolo fagottino. La chiusura è più ampia e visibile, spesso con una piega che conferisce un aspetto più rustico.


Questa differenza di dimensione influisce anche sulla consistenza e sulla quantità di ripieno che ogni pasta può contenere.


Ingredienti del Ripieno


Il ripieno è il cuore di ogni pasta ripiena e qui si trovano differenze sostanziali.


  • Ravioli del Plin: Il ripieno è generalmente a base di carne mista, spesso vitello, maiale e talvolta con l’aggiunta di verdure come spinaci o bietole. La carne viene tritata finemente e mescolata con formaggi locali come il toma o il parmigiano. Il sapore è delicato e bilanciato, pensato per esaltare la pasta sottile.


  • Agnolotti: Il ripieno è più ricco e corposo, spesso preparato con carne arrosto avanzata, come manzo, maiale o pollo, mescolata con verdure e un po’ di sugo di cottura. Questo conferisce agli agnolotti un gusto più intenso e deciso, perfetto per piatti robusti.


Tecnica di Preparazione


La preparazione di ravioli del plin e agnolotti richiede abilità diverse.


  • Ravioli del Plin: La pasta deve essere tirata molto sottile, quasi trasparente. Il pizzicotto è fatto con le dita, pizzicando la pasta tra due dita per chiudere il ripieno. Questa tecnica richiede precisione e velocità per mantenere la forma e la consistenza.


  • Agnolotti: La pasta è leggermente più spessa e viene tagliata in rettangoli o quadrati più grandi. La chiusura avviene piegando la pasta a mezzaluna e premendo i bordi con le dita o una forchetta. La tecnica è meno delicata rispetto ai ravioli del plin, ma richiede attenzione per evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura.


Modalità di Cottura e Condimento


Anche il modo in cui vengono cucinati e serviti differisce.


  • Ravioli del Plin: Vengono generalmente cotti in acqua bollente salata per pochi minuti, poi conditi con burro fuso e salvia o con un semplice sugo di carne leggero. L’obiettivo è mantenere il sapore delicato e la consistenza morbida della pasta.


  • Agnolotti: Spesso vengono serviti con sughi più ricchi, come il ragù di carne o burro e salvia, ma anche con brodo di carne, soprattutto nelle stagioni fredde. La loro forma più grande e il ripieno più robusto reggono bene condimenti più corposi.


Vista dall'alto di un piatto di agnolotti con sugo di carne
Piatto di agnolotti al sugo di carne visto dall'alto

Il Ruolo nella Tradizione Piemontese


Entrambi i piatti sono protagonisti delle feste e delle occasioni speciali in Piemonte.


  • I ravioli del plin sono spesso preparati durante le festività natalizie e pasquali, simbolo di famiglia e tradizione. La loro preparazione è un momento di condivisione, dove più mani collaborano per creare questo piccolo capolavoro.


  • Gli agnolotti sono invece legati a pranzi domenicali e cene importanti, dove la ricchezza del ripieno e la sostanza del piatto riflettono l’abbondanza e l’ospitalità piemontese.


Come Scegliere tra Ravioli del Plin e Agnolotti


La scelta tra i due dipende dal gusto personale e dall’occasione.


  • Se si preferisce un piatto leggero, raffinato e con un sapore delicato, i ravioli del plin sono la scelta ideale.


  • Se si desidera un piatto più sostanzioso, con un ripieno ricco e un condimento deciso, gli agnolotti soddisfano questa esigenza.


Entrambi rappresentano l’eccellenza della cucina piemontese e meritano di essere provati almeno una volta per apprezzarne le differenze.


Consigli per Prepararli a Casa


Preparare ravioli del plin o agnolotti richiede tempo e pazienza, ma il risultato ripaga ogni sforzo.


  • Usare ingredienti freschi e di qualità, soprattutto per la carne e il formaggio.


  • Tirare la pasta sottile per i ravioli del plin, più spessa per gli agnolotti.


  • Non esagerare con il ripieno per evitare che la pasta si rompa in cottura.


  • Cuocere in abbondante acqua salata e condire con semplicità per esaltare i sapori.


Provare a fare entrambe le paste permette di capire meglio le differenze e di apprezzare la varietà della tradizione piemontese.



 
 
 

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